Polso: tendinite e sindrome compartimentale

12.10.2020

Come si tratta una tendinite al polso? Che cos'è la Sindrome Compartimentale?

Il polso è la regione anatomica che connette l'avambraccio alla mano. A livello articolare, il polso è formato dalla parte terminale delle ossa dell'avambraccio (ulna e radio) e da due fila di piccoli ossicini: scafoide, semilunare, piramidale, pisiforme, trapezio, trapezoide, capitato e uncinato. I muscoli del polso e della mano sono per la maggior parte estrinseci, ovvero originano in altra zona e più precisamente dagli epicondili dell'avambraccio e non dal polso, come abbiamo già visto nel post sull'epicondilite. Questo significa che a livello del polso, c'è un gran numero di tendini che scorrono molto vicini in uno spazio molto piccolo. Inoltre, bisogna considerare che qui scorrono anche i nervi per la mano, le vene e le arterie. Tutte queste strutture sono poi racchiuse da una guaina di tessuto connettivo fibroso che circonda il polso come un polsino, al fine di stabilizzare i tendini sottostanti.

Un'alterazione di questo fragile equilibrio può dare origine a diverse sindromi come tendiniti, sindrome del tunnel carpale e sindrome di DeQuervain. Come abbiamo visto in altri post, secondo gli studi, tra i musicisti le problematiche muscoloscheletriche, fra cui rientrano anche le tendiniti, si attestano fra il 60 e l'80%. Purtroppo, la letteratura rimane scarsa per quanto riguarda lo studio specifico delle tendiniti al polso fra i musicisti, ma è ragionevole pensare che con i movimenti ripetitivi e molto veloci di polso e dita, i muscoli e i loro tendini siano messi a dura prova, soprattutto fra strumenti ad arco e pianoforte. 

Nel post precedente abbiamo parlato di infiammazione e abbiamo visto che, a livello riabilitativo, le tendiniti sono l'infiammazione acuta più frequente. A livello del polso, i tendini più interessati sono sicuramente quelli dei muscoli flessori profondi e superficiali del polso e dei muscoli del pollice come l'abduttore lungo e l'estensore breve. Una tendinite si manifesta con dolore durante il movimento, debolezza muscolare, difficoltà ad eseguire i movimenti ed eventualmente gonfiore, arrossamento e aumento di temperatura (gli altri sintomi tipici di un'infiammazione). Come per le tendiniti in altre zone, la diagnosi viene effettuata tramite la raccolta anamnestica, l'osservazione e l'eventuale supporto di indagini strumentali come l'ecografia, utile per identificare lo stato infiammatorio dei tendini e la presenza di edema locale. 

Il trattamento è quasi sempre di tipo conservativo, basato sul riposo, il ghiaccio e l'uso di farmaci antinfiammatori. La fisioterapia è utile, dopo la fase di riposo, per riprendere in sicurezza l'attività fisica o lavorativa e prevenire ulteriori episodi. In particolare, è possibile eseguire esercizi di stretching per rendere la muscolatura più elastica, rilassare i muscoli dell'avambraccio e successivamente rinforzarli inserendo man mano esercizi funzionali alle attività della vita quotidiana e lavorativa.

Nel caso del polso, poiché è quasi impossibile mettere completamente a riposo l'articolazione, se l'infiammazione persiste è possibile usare dei tutori notturni o diurni che scaricano l'articolazione permettendone comunque un blando utilizzo. Nei casi più gravi, è possibile fare ricorso alla chirurgia per aprire la guaina fibrosa, creare spazio e liberare i tendini gonfi e schiacciati. 

Se si sospetta una tendinite al polso, è importante rivolgersi subito a un medico poiché, nei casi più gravi di infiammazione, è possibile andare incontro alla Sindrome Compartimentale. I tendini, gonfi e fibrotici, e l'edema prodotto dal processo infiammatorio, riducono ulteriormente il piccolo spazio del polso, andando a comprimere i nervi e i vasi e causando forte dolore. Di conseguenza, i muscoli e tutte le altre strutture, non ricevendo la corretta irrorazione e innervazione vanno in contro a sofferenza, atrofizzandosi. Il risultato è un'ischemizzazione della zona con possibile necrosi e paralisi dopo poche ore. Il trattamento per la Sindrome Compartimentale è esclusivamente chirurgico, eseguito in urgenza a causa della criticità della situazione ed è volto ad aprire lo spazio compresso, liberare le strutture sofferenti e aspirare l'edema. 

Ancora una volta, vediamo quanto sia importante rivolgersi sempre a un medico o a una figura riabilitativa qualora compaiano sintomi dolorosi. Agire tempestivamente è il modo più giusto per risolvere un problema. La prevenzione rimane sempre la migliore arma per evitare disturbi invalidanti che possono compromettere il lavoro e la carriera. Nel prossimo post approfondiremo il discorso della Sindrome Compartimentale e vedremo anche il caso specifico della Sindrome di Volkmann. Questa sindrome è sempre sottovalutata ed è per questo che, anche se non è strettamente legata al mondo dei musicisti, ci tengo a parlarne perché è importante conoscerla per intervenire immediatamente qualora compaiano i sintomi. 


BIBLIOGRAFIA 

Zaza C. "Playing-related musculoskeletal disorders in musicians: a systematic review of incidence and prevalence". CMAJ. 1998; 158:1019-25 

Lederman RJ. "Neuromuscular and musculoskeletal problems in instrumental musicians". Muscle Nerve. 2003; 27:549-561

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