La Spalla: tendiniti

21.09.2020

Come è fatta la spalla? Quali disturbi possono interessarla? 

La spalla è un complesso anatomico estremamente mobile e funzionale, composto da 3 ossa: Omero, Clavicola e Scapola. Inoltre, è composta da 5 differenti articolazioni: gleno-omerale (fra scapola e omero), acromion-claveare (fra scapola e clavicola), sternoclaveare (fra sterno e clavicola), scapolo-toracica e sottodeltoidea (composta dalla borsa subdeltoidea). La spalla, essendo classificata come "diartrosi" possiede numerosi altri elementi che favoriscono il movimento come capsula, legamenti e borse sinoviali. Sul complesso anatomico della spalla si inseriscono anche numerosi muscoli fra cui, i più importanti, sono quelli che compongono la "cuffia dei rotatori". La cuffia, chiamata così perché avvolge completamente la testa dell'omero, è composta da 5 muscoli e i corrispettivi tendini: sovraspinato, sottospinato, sottoscapolare, grande rotondo e piccolo rotondo. Nonostante il nome "rotatori" ci suggerisca che questi muscoli hanno lo scopo di eseguire rotazioni interne ed esterne della spalla, in realtà, la loro funzione principale è quella di centrare la testa dell'omero all'interno della glena, contrastando l'azione di un altro muscolo molto importante, il deltoide, ed evitando così la creazione di un "conflitto subacromiale". La spalla, grazie a tutti i suoi componenti, è l'articolazione più mobile del nostro corpo e permette di eseguire movimenti veramente complessi, come pettinarsi i capelli, allacciarsi il reggiseno, prendere la cintura di sicurezza in macchina. Questo tratto anatomico però, proprio per la sua grande mobilità, va incontro a usura precoce: l'articolazione acromion-claveare infatti, si ritiene inizi a degenerare già dai 20 anni! 

Le patologie più comuni della spalla sono tendiniti della cuffia dei rotatori, lesioni dei tendini della cuffia, lussazioni, fratture, dolore generalizzato, artrosi e spalla congelata. La diagnosi viene effettuata dal medico o dall'ortopedico, con il supporto di esami strumentali quali lastre, ecografie o risonanza magnetica. Per quanto riguarda i musicisti, i casi di tendiniti alle spalle sono meno frequenti rispetto a quelle in altre regioni anatomiche come polsi e gomiti, ma sono comunque riscontrabili in quei musicisti che, per poter suonare, devono mantenere il proprio strumento in posizioni statiche e innaturali per lungo tempo. Nei casi più gravi, le tendiniti possono sfociare in sfilacciamenti, o, addirittura, in rotture dei tendini. 

La terapia per le semplici tendiniti si basa soprattutto sul riposo, l'uso di ghiaccio e, su prescrizione medica, l'eventuale uso di anti-infiammatori e/o integratori. Inoltre, è fondamentale riscaldare adeguatamente la spalla prima della pratica musicale eseguendo stretching e movimenti a corpo libero su tutti i piani di movimento. Per quanto riguarda le lesioni tendinee invece, la terapia viene scelta dal medico in collaborazione con l'ortopedico. Normalmente, in caso di semplice sfilacciamento del tendine, la procedura è simile a quella per le tendiniti con associata fisioterapia per rinforzare la muscolatura di tutta la spalla. Invece, nel caso in cui uno o più tendini siano lesionati completamente, l'ortopedico può suggerire di intervenire chirurgicamente per riallacciare i tendini rotti. L'intervento è normalmente consigliato per pazienti giovani poiché i tendini, ancora ben lubrificati ed elastici, non avranno problemi a cicatrizzarsi e a tornare funzionanti. In pazienti anziani invece, si preferisce non operare e lavorare piuttosto con un approccio conservativo per mantenere attivi i movimenti più essenziali per la vita quotidiana. In entrambi i casi, il lavoro del fisioterapista è fondamentale per garantire un pieno recupero delle funzioni, soprattutto in relazione allo stile di vita e alla professione del paziente. 

Come sempre, la strategia migliore è il lavoro in equipe per un miglior recupero in tempi ottimali. 

Nel prossimo post approfondiremo la lesione dei tendini, parlando dell'intervento chirurgico e la relativa riabilitazione.


BIBLIOGRAFIA 

Grassi FA, Pazzaglia UE, Pilato G, Zatti G. "Manuale di ortopedia e traumatologia". Seconda edizione, Elsevier, 2012

Robinson D, Zander J. "Preventing musculoskeletal injury (MSI) for musicians and dancers. A resource guide". Vancouver, Research BC, Shape association, 2002 


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