La Spalla: ricostruzione dei tendini

Come avviene la ricostruzione dei tendini? La fisioterapia serve?
Nel post precedente abbiamo visto come è composta la spalla e come agire in caso di tendiniti. Abbiamo inoltre accennato all'intervento di ricostruzione dei tendini e all'intervento della fisioterapia a riguardo. Ora, approfondiremo questi ultimi due aspetti che sono veramente importanti.
Iniziamo dicendo che, fra tutti i tendini della spalla, quello del muscolo Sovraspinato è senza dubbio quello a più alto rischio di rottura per usura. Il sovraspinato è un muscolo della cuffia dei rotatori che, oltre a centrare la testa dell'omero nella glena per evitare conflitti subacromiali, svolge la funzione di abduzione insieme al muscolo deltoide e di rotazione esterna insieme al Sottospinato, al Sottoscapolare e al Piccolo rotondo. Il suo tendine, si inserisce sulla testa omerale passando attraverso uno spazio di appena 9mm. Da questo, si capisce perché sia il tendine più facilmente soggetto a usura: l'uso continuo che può causare ispessimento e infiammazione cronica del tendine e il pochissimo spazio a disposizione fanno sì che questo tendine sia il più fragile. Ovviamente, una lesione del tendine del Sovraspinato può avvenire anche per altre cause come traumi (ad esempio una caduta) o sindrome da impingement (schiacciamento del tendine nello spazio fra acromion e omero).

Nei musicisti, le eccessive tensioni e le continue frizioni date dai movimenti ripetuti causano facilmente infiammazione o, in alcuni casi, lesione dei tendini della cuffia dei rotatori. I violinisti e i violisti sono l'esempio più lampante del perché si sviluppino questo genere di disturbi. La spalla destra, per poter usare l'archetto, è costantemente in movimento mentre la sinistra, per poter sorreggere lo strumento, è costretta a mantenere per lungo tempo posizioni statiche e innaturali. In questo modo, entrambe le spalle vengono sollecitate da carichi estremi e prolungati, causando facilmente infiammazione e micro traumi.

Nel caso in cui uno o più tendini della cuffia si rompano, sta al chirurgo ortopedico decidere se operare o meno. Come abbiamo detto nel post precedente, normalmente l'intervento è consigliato in pazienti giovani poiché i tendini hanno ancora sufficiente elasticità e lubrificazione per tornare alla loro funzionalità originaria. Con l'età invece, il tessuto tendineo diventa più fibroso e perde elasticità, rischiando di vanificare l'intervento, rompendosi nuovamente. Quando si decide di operare, al giorno d'oggi l'intervento viene eseguito in artroscopia, una tecnica mini-invasiva che permette di operare con la stessa precisione di un approccio a cielo aperto, minimizzandone però i lunghi tempi di recupero. Durante l'intervento, vengono eseguite due piccole incisioni di circa 0,5-1 cm e i tendini lesionati vengono ricuciti e ancorati all'osso al fine di riprendere la loro funzionalità. La durata dell'intervento varia dai 20 minuti alle 2 ore, in base alla complessità. Successivamente, il paziente dovrà portare un tutore per un periodo di tempo fra i 20 ed i 45 giorni.
Dopo la rimozione del tutore, è sempre necessario affrontare un programma di riabilitazione, che ha come scopo il recupero della forza e della capacità di movimento della spalla. In particolare, il programma riabilitativo prevede movimenti passivi e attivi della spalla in tutte le direzioni al fine di recuperare completamente il range di movimento, terapia manuale per recuperare i movimenti accessori dell'articolazione, stretching capsulare, esercizi di rinforzo muscolare con pesi o elastici, in tutte le direzioni di movimento e per tutti i muscoli ed esercizi di rinforzo funzionali all'attività lavorativa (nel caso dei musicisti, pratica sullo strumento). Inoltre, anche se piccola, è importante lavorare sempre sulla cicatrice per evitare aderenze e limitazioni di movimento. La cosa fondamentale, è procedere gradualmente durante il percorso riabilitativo, ascoltando il dolore del paziente, senza sovraccaricare o anticipare i tempi e rispettando la guarigione fisiologica del tendine. Un'ottima strategia di intervento è stabilire degli obiettivi in comune con il paziente in base alla sue aspettative e alla sue necessità. In questo modo si avrà piena collaborazione e la riabilitazione sarà più facile e meglio accettata. Di solito, è possibile tornare al proprio lavoro dopo 30-60 giorni, se esso non prevede attività manuali. Ci vogliono invece 4-6 mesi per ricominciare a praticare in sicurezza sport di contatto o lavori manuali e di fatica.
BIBLIOGRAFIA
Grassi FA, Pazzaglia UE, Pilato G, Zatti G. "Manuale di ortopedia e traumatologia". Seconda edizione, Elsevier, 2012