La Spalla: lussazioni

Che cosa sono e come avvengono le lussazioni di spalla?
Nel post precedente abbiamo parlato di Frozen Shoulder, una patologia molto dolorosa della spalla. Oggi vediamo un altro disturbo, ma con differente origine, che può colpire questa articolazione: la lussazione. In biomeccanica, per lussazione, si intende un movimento oltre i limiti articolari che comporta la perdita permanente dei rapporti articolari fra i due capi ossei causando la lesione, anche solo parziale, della capsula e dei legamenti. Una lussazione, soprattutto se avviene in associazione ad un forte trauma (ad esempio una caduta o un incidente) può causare anche la lesione delle strutture circostanti, come ossa, vasi, nervi e cute. Le lussazioni possono avere due origini:
- Traumatica: avvengono in seguito a un forte trauma e possono essere eventi isolati. Se però c'è stata lesione dei tessuti che stabilizzano l'articolazione (capsula, legamenti, tendini etc), è possibile che si verifichino nuovi episodi a causa dell'instaurarsi di una instabilità articolare.
- Patologica: avvengono a causa dell'instabilità cronica data dalla lassità capsulo-legamentosa dell'articolazione e sono quindi eventi ripetuti nel tempo, causati anche da minimi movimenti che normalmente non creerebbero problemi. La lassità può essere causata dalla genetica (le donne generalmente sono più lasse), ma anche dall'assunzione di farmaci e da condizioni ormonali (gli ormoni della gravidanza aumentano la lassità di tutte le articolazioni).
La diagnosi di lussazione è piuttosto semplice poiché il trauma è facilmente visibile. Il paziente infatti presenta forte dolore, tumefazione, limitata mobilità ed evidente alterazione del profilo anatomico. Ad ogni modo, è sempre meglio eseguire anche una lastra e/o un'indagine dei tessuti molli (con ecografia o risonanza) per verificare che non vi siano state anche fratture ossee, tendinee o di altri tessuti. Il trattamento per le lussazioni prevede nell'immediato il riposizionamento in sede dell'articolazione. Infatti, se si tarda ad intervenire (oltre le 48 ore), iniziano dei processi cicatriziali che necessitano dell'intervento chirurgico per essere sistemati. Successivamente, è bene far riposare l'articolazione per circa 1-6 settimane anche con l'uso di tutori. Sotto prescrizione medica, è possibile utilizzare farmaci antinfiammatori e analgesici per ridurre il dolore e l'infiammazione successivi al trauma. In seguito, è sempre opportuno eseguire della fisioterapia per riprendere la normale funzionalità dell'articolazione coinvolta. Nelle lussazioni traumatiche, poiché si tratta tendenzialmente di eventi isolati e poiché il paziente presenta una buona stabilizzazione dell'articolazione coinvolta, si tende ad eseguire un approccio conservativo. Se invece, ci sono stati ulteriori episodi e/o sono state coinvolte anche altre strutture, il trattamento prevede l'intervento chirurgico per ridurre la lussazione e riparare eventuali tessuti danneggiati. Nel caso invece di lussazioni recidivanti dovute a lassità, l'intervento sarebbe vano poiché il problema è dato dall'instabilità dell'articolazione e non dal singolo evento traumatico. Talvolta però, si preferisce comunque operare per provare a stabilizzare l'articolazione. Il trattamento in questo caso è (salvo intervento) di tipo conservativo con tutore per far riposare l'articolazione in seguito al trauma e ciclo di riabilitazione per rinforzare l'apparato stabilizzatore dell'articolazione, lavorando quindi su rinforzo muscolare, propriocezione e stretching.
La spalla, come abbiamo visto nei post precedenti, è l'articolazione più mobile del nostro corpo ed è infatti la più colpita da questo genere di traumi. Il tasso di incidenza è del 50% dei casi circa, seguita da anca, dita e rotula. Le caviglie e le ginocchia invece, sono più soggette a distorsioni e sublussazioni (perdita parziale del contatto articolare). Nel caso della spalla, le lussazioni possono avvenire in tre direzioni: anteriore (la più comune), inferiore o posteriore. La lussazione anteriore avviene con un movimento combinato di estensione, abduzione e rotazione esterna (come ad esempio nel gesto di lanciare un oggetto) e la testa omerale esce anteriormente, a livello del pettorale. Questa lussazione è la più frequente in quanto, anteriormente, la spalla è più esposta e meno protetta da strutture ossee e muscolari. Spesso, in questo tipo di lussazione, si verifica anche la rottura del trochite e/o della testa omerale. La lussazione inferiore, avviene con lo stesso meccanismo dell'anteriore ma in questo caso, la testa omerale esce inferiormente, a livello ascellare, causando un atteggiamento in abduzione irriducibile. La lussazione posteriore, infine, è piuttosto rara poiché posteriormente la spalla è ben protetta e stabilizzata. Per questo, una lussazione posteriore avviene normalmente in seguito ad un trauma ad alta potenza (ad esempio un incidente in moto) e la testa omerale esce posteriormente, spesso lesionandosi.

Le linee guida di trattamento per la spalla sono uguali a quelle per ogni altra articolazione ed è quindi molto importante eseguire della fisioterapia in seguito al trauma.
Nei musicisti, è verosimile pensare che possano avvenire lussazioni di tipo patologico piuttosto che traumatico. In ogni caso, è fondamentale mettere a riposo la spalla, o l'articolazione interessata, per permettere alle strutture lesionate di guarire. In seguito, è necessario eseguire fisioterapia sia a corpo libero che sullo strumento per poter riprendere al meglio e in sicurezza l'attività musicale.
BIBLIOGRAFIA
Grassi FA, Pazzaglia UE, Pilato G, Zatti G. "Manuale di ortopedia e traumatologia". Seconda edizione, Elsevier, 2012