La Distonia Focale

Che cos'è la Distonia Focale? Quali sono le cause?
La distonia focale è un raro disturbo neurologico disabilitante che, in molti casi, porta alla cessazione della carriera. Denominata anche "crampo del musicista", è un disordine del movimento di tipo task-specific, che, di conseguenza, compare solamente durante l'esecuzione di un compito preciso. La particolarità di questa patologia infatti, è la comparsa dei sintomi solo durante la pratica musicale e, in particolare, solo nell'esecuzione di determinati passaggi tecnici o brani, oppure, nel caso dei polistrumentisti, nell'uso di uno solo degli strumenti suonati.
La patologia si presenta come un'incoordinazione muscolare tendenzialmente non dolorosa o come la perdita del controllo muscolare volontario durante la pratica musicale. I principali sintomi della distonia focale sono quindi la perdita del controllo dei movimenti della mano (40,7%), il rallentamento delle dita (37,2%), la sensazione di rigidità della mano o dell'avambraccio (9,3%), la sensazione di debolezza alla mano (7%), il tremore delle dita (2,3%) e il dolore (2,3%). L'incidenza di questo disturbo all'intero della categoria dei musicisti si attesta, secondo numerosi studi, attorno al 1-8%(cioè fra 1:200 e 1:500), con la comparsa dei sintomi generalmente fra i 30 e i 40 anni di età e con una maggior prevalenza nel sesso maschile e negli strumenti classici.

Le regioni anatomiche principalmente colpite sono il quarto e il quinto dito della mano destra nei pianisti e il terzo dito della mano destra nei chitarristi. Gli strumentisti più colpiti sono appunto chitarristi, soprattutto classici, pianisti ma anche fisarmonicisti e strumentisti a fiato. Questi ultimi sono frequentemente interessati dalla distonia da imboccatura che interessa principalmente il viso e le labbra, non permettendo una corretta incanalazione ed emissione del suono a causa dell'incoordinazione dei muscoli buccali.

La causa primaria della patologia è ancora oggi sconosciuta ma, uno dei principali fattori scatenanti, sembra essere il prolungato uso dello strumento finalizzato all'esecuzione di passaggi tecnici altamente complessi. Spesso infatti, i musicisti ripetono continuamente lo stesso brano o, addirittura, le stesse battute senza eseguire pause e senza variare il repertorio. Inoltre, sembrano coesistere anche fattori familiari, ormonali, traumatici e soprattutto psicologici. In effetti, i musicisti colpiti presentano spesso dei tratti psicologici tipici quali perfezionismo, forte ambizione e anancasmo (comportamento sintomatico delle persone affette da disturbo ossessivo-compulsivo).
Ora vediamo nello specifico che cosa succede quando insorge una distonia:
Per prima cosa, bisogna considerare che suonare uno strumento richiede una continua integrazione di informazioni sensitive, motorie ed uditive, associate a una rapida modulazione della connettività neuronale. Gli stimoli somatosensoriali hanno un ruolo talmente importante che in alcuni pianisti, il disturbo compare soltanto quando suonano su tasti di avorio e non su quelli di plastica oppure, è stato osservato come i sintomi possano diminuire notevolmente se il paziente suona indossando dei semplici guanti.
In secondo luogo bisogna considerare i meccanismi cerebrali di base. Ogni regione del nostro corpo infatti, è rappresentata nella corteccia cerebrale sia a livello sensitivo che motorio. Più una parte è sensibile o è capace di movimenti fini e più l'area cerebrale sarà estesa. Aree appartenenti allo stesso distretto anatomico come ad esempio le dita della mano, sono rappresentate in zone adiacenti. Inoltre, le diverse aree possono svilupparsi e ingrandirsi o, al contrario, ridursi, in base all'attività e all'allenamento svolto dal singolo soggetto. Pertanto, è stato osservato che, nei musicisti, la corteccia cerebrale nelle aree di rappresentazione somatosensoriale delle dita abbia un volume maggiore rispetto a quella dei non musicisti o dei musicisti dilettanti. Quindi, nella distonia focale, ciò che accade a livello cerebrale è una fusione patologica delle aree di rappresentazione delle singole dita nelle regioni corticali sensoriali o motorie, che non permette un reclutamento corretto e impedisce così di eseguire un gesto coordinato e distinto con le diverse dita o con la bocca. In poche parole, il cervello va in confusione e non riesce più a reclutare finemente le dita e a far eseguire loro movimenti rapidi e molto complessi.
Nell'immagine riportata di seguito si può chiaramente osservare il fenomeno della distonia focale a livello cerebrale, dove, appunto, avviene una fusione delle aree di rappresentazione. Inoltre, nella stessa immagine, è possibile osservare la risintonizzazione delle aree in seguito a un trattamento fisioterapico.

La
diagnosi di distonia focale è spesso difficile da effettuare ed
essendo una patologia poco conosciuta, viene spesso sottovalutata, ma
è sempre più importante individuare il disturbo al fine di
prevenire, riabilitare e permettere al musicista di proseguire la
propria carriera. In conclusione, la distonia focale può essere
considerata come una sindrome da disapprendimento sensorimotorio
corticale che determina la perdita della sequenza temporale di
attivazione e rilassamento delle dita e dell'accuratezza
nell'esecuzione musicale. Nel prossimo post vedremo le strategie di prevenzione e trattamento proposte negli da diversi studi.
BIBLIOGRAFIA
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