Frattura dello Scafoide

21.10.2020

Come avviene la frattura dello Scafoide? Ci sono delle complicanze?

Il post di oggi parlerà sempre del distretto anatomico della mano, molto importante nei musicisti, ma tratterà una condizione diversa dalle precedenti. Parliamo infatti di fratture e, in particolar modo, della frattura dello Scafoide, perché pur essendo un osso piccolo, può dare complicanze importanti che è bene conoscere.

Lo Scafoide è una delle 8 ossa che compongono il polso, con una forma simile a quella dello scafo di una nave (da cui prende il nome), si articola sia con il radio (osso dell'avambraccio), sia con 4 ossa del carpo: semilunare, capitato, trapezio e trapezoide. Posto alla base del pollice, a cavallo fra le due fila di ossa, è il più importante stabilizzatore di questa articolazione. Da questa prima descrizione anatomica capiamo già l'importanza dello Scafoide nei movimenti di avambraccio, polso e mano.

Lo Scafoide ha, inoltre, un'altra particolarità che rende di grande importanza la conoscenza delle sue fratture: la sua vascolarizzazione da parte dell'arteria radiale. Esattamente come la testa del femore (a livello dell'anca) e la testa dell'omero (a livello della spalla), esso riceve un'irrorazione retrograda di tipo terminale nella sua porzione prossimale, ovvero quella più vicina all'avambraccio. Questo significa che, in caso di frattura, la porzione prossimale dello Scafoide, dipendendo dai capillari che arrivano dalla porzione distale, rimane sprovvista di irrorazione e può andare incontro a necrosi o a pseudoartrosi (interposizione di tessuto fibroso e fibro-cartilagineo fra i frammenti, che impedisce la corretta guarigione ossea). La necrosi, se non trattata in tempo, evolverà in maniera irreversibile verso la progressiva sostituzione del tessuto osseo con tessuto fibroso e la sua frammentazione.

Le fratture dello Scafoide, vista la sua posizione, sono in assoluto le più frequenti per quanto riguarda il polso (circa il 75% delle fratture totali di questa articolazione) e avvengono, normalmente, in seguito a cadute sul palmo della mano. Il movimento di iperestensione del polso, eseguito come meccanismo automatico di protezione in caduta, produce una violenta sollecitazione dell'osso, con la porzione prossimale che rimane bloccata dal radio e quella distale che invece viene spinta verso il dorso della mano. Questo comporta non solo la frattura, ma anche l'instabilità di tutto il polso, soprattutto nel caso di fratture scomposte.

La sintomatologia di queste fratture, rispetto ad altre più importanti come quelle di femore e omero, rimane spesso discreta, con dolore al polso che talvolta regredisce completamente in seguito all'applicazione di ghiaccio e riposo. Questo comporta una forte sottovalutazione del quadro clinico da parte del paziente (che spesso non si presenta dal medico o in pronto soccorso) e, a volte, anche da parte del medico stesso che non indaga ulteriormente. All'esame obiettivo, al fine di evidenziare fratture scomposte, sarà necessario eseguire le radiografie del polso in quattro proiezioni differenti: dorsale, laterale, obliqua a 45° e dorsale con inclinazione ulnare. Inoltre, se le radiografie risultano negative per le fratture scomposte e considerato "l'affollamento" di ossa nel polso, è sempre meglio eseguire anche una risonanza magnetica per identificare fratture composte che altrimenti passerebbero inosservate, causando, come già accennato, la necrosi dello Scafoide.

Per quanto riguarda le fratture composte, bisognerà eseguire un'ingessatura che includa anche il pollice e tenerla per almeno 6 settimane. Per le fratture scomposte invece, sarà necessario l'intervento chirurgico per stabilizzare i frammenti ossei tramite una vite. In entrambi i casi, ad avvenuta guarigione ossea, sarà importante eseguire della fisioterapia per ritornare ad un normale uso del polso, del pollice e della mano in generale. La riabilitazione si baserà su mobilizzazione passiva e attiva, terapia manuale per il recupero dei movimenti articolari accessori ed esercizi di rinforzo della muscolatura per poter tornare a svolgere le attività della vita quotidiana, lavorativa e sportiva.

Una frattura di scafoide può capitare a chiunque, anche ai musicisti ed è per questo che, pur non essendo strettamente legata al loro mondo, è una condizione importante da conoscere perché può portare a spiacevoli complicanze che compromettono il proseguimento della carriera musicale. Quindi, per i musicisti, considerato che la loro professione richiede gesti veloci e ripetitivi con polso e mano, sarà ancora più importante indagare tempestivamente la situazione per risolverla al meglio.


BIBLIOGRAFIA 

Grassi FA, Pazzaglia UE, Pilato G, Zatti G. "Manuale di ortopedia e traumatologia". Seconda edizione, Elsevier, 2012 


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