Compressione del nervo interosseo posteriore
Dove avviene la compressione del nervo interosseo posteriore? Quando avviene?
Nel post di oggi, vediamo l'ultima delle compressioni nervose possibili di interesse per i musicisti, quella del nervo interosseo posteriore e chiudiamo così il ciclo di patologie ortopediche e nervose periferiche che interessano la mano e l'arto superiore. Successivamente, torneremo a parlare di mano e dita con la distonia focale ma, essendo una patologia neurologica e piuttosto complessa, richiede uno spazio di approfondimento adeguato.
Il nervo interosseo posteriore è il ramo del nervo radiale destinato all'innervazione muscolare. Come già visto in precedenza, il nervo radiale è uno dei tre nervi (insieme al mediano e all'ulnare) che, partendo dal plesso brachiale, innerva cute e muscoli dell'arto superiore fino alla mano. Il nervo radiale, in particolare, è responsabile dell'innervazione posteriore di braccio e avambraccio innervando quindi il muscolo tricipite e i muscoli estensori delle dita che originano dal gomito. A livello sensitivo, il nervo radiale innerva la cute della parte posteriore di braccio e avambraccio e la maggior parte del dorso della mano a esclusione delle ultime falangi delle prime tre dita e di tutto l'anulare e il mignolo.
Il nervo radiale, una volta raggiunto il gomito passando posteriormente, si divide nei suoi due rami terminali sopra l'articolazione fra omero e radio: radiale superficiale (sensitivo) e interosseo posteriore (motorio). Quest'ultimo, scorrendo in posizione postero-laterale incontra tre strutture che possono comprimerlo: il margine del muscolo Estensore Radiale Breve del Carpo, i vasi ricorrenti dell'arteria radiale e l'arcata di Frohse (la sede di compressione più frequente), costituita dal margine del muscolo supinatore e dove il nervo rientra per innervare l'osso e le porzioni muscolari più profonde.
Le cause di una compressione radiale al gomito possono essere diverse, come ad esempio cause infiammatorie dovute al sovraccarico dei muscoli, cause anatomiche, traumi ossei, cisti o tumori. Questa patologia può colpire chiunque ma, per ovvi motivi, sono più a rischio tutti coloro che eseguono lavori manuali pesanti e attività ripetitive con gomito e polso come i musicisti. Il quadro clinico nella prima fase è caratterizzato da dolore lungo il decorso dei muscoli dell'avambraccio, fino al dorso della mano. Successivamente, se la compressione persiste, si verifica anche il deficit motorio all'estensione del polso e delle dita, con difficoltà nell'eseguire il movimento o addirittura la paralisi. Non sono presenti sintomi sensitivi in quanto, come detto, il nervo interosseo posteriore è esclusivamente motorio.
All'esame obiettivo, sarà possibile evidenziare la sofferenza del nervo perché, nel tentativo di estendere il polso, ci sarà un'evidente deviazione radiale del polso (verso il pollice) a causa della prevalenza del muscolo Estensore Radiale Lungo del Carpo. Inoltre, il pollice avrà un deficit nell'abduzione a causa della paralisi dell'Abduttore Lungo del Pollice.
La diagnosi viene eseguita tramite esame obiettivo ed elettromiografia, ma è possibile eseguire anche radiografie o ecografie al gomito per evidenziare eventuali traumi, tumefazioni o infiammazioni. La terapia, nei casi in cui la compressione sia conseguente a un trauma, a una cisti o a una neoformazione tumorale, sarà di tipo chirurgico allo scopo di rimuovere l'ostacolo e ripristinare la corretta funzionalità del gomito e del nervo. Il trattamento conservativo sarà invece indicato nelle fasi iniziali di malattia e, soprattutto, se la causa scatenante è un'ipertrofia muscolo-tendinea dovuta al sovraccarico funzionale. In questi casi, il riposo dall'attività scatenante, tutori dinamici e fisioterapia saranno le soluzioni migliori per risolvere il problema. Se però, dopo 12 settimane di trattamento conservativo, la sintomatologia non regredisce o, addirittura, peggiora, sarà necessario prendere in considerazione l'intervento chirurgico per liberare il nervo dalla sede di compressione.
I musicisti possono essere interessati da questo disturbo a causa dei ripetuti movimenti di flesso-estensione di gomito e delle dita. In particolare, i violinisti, i violisti e gli oboisti, sembrano essere i più interessati. La soluzione è, come sempre, la prevenzione associata a un tempestivo intervento riabilitativo nel caso in cui compaiano i sintomi.
BIBLIOGRAFIA
Grassi FA, Pazzaglia UE, Pilato G, Zatti G. "Manuale di ortopedia e traumatologia". Seconda edizione, Elsevier, 2012
Robinson D, Zander J. "Preventing musculoskeletal injury (MSI) for musicians and dancers. A resource guide". Vancouver, Research BC, Shape association, 2002